mercoledì 25 aprile 2012

Giovanni Battista Vighenzi (Sandro Biloni)




27 aprile 1945


Liana amatissima, 
c'è un gran sole nel mio cuore in questo momento e una grande serenità. Non ti rivedrò più, Liana. Mi hanno preso, mi fucileranno. Scrivo queste parole sereno d'animo e col cuore spezzato nello stesso tempo per il dolore che proverai. Ti ho detto stasera prima di partire: Liana, ho tanta voglia di riposare vicino a te- io riposerò vicino a te ogni notte per tutta l'eternità. Cara, tanto cara. Ho mille scuse da chiederti per le gentilezze che non ho avuto per te che ne meriti tante.
Pino è stato pure preso e fucilato appena prima di me. Prega per noi due amici: uniti anche nella morte. E' morto con dignità e mi ha salutato con uno sguardo in cui c'era tutta la sua vita. Spero di morire anch'io, di fare il gran viaggio serenamente. La mia ultima parola sarà il tuo nome: il nome che è inciso sulla fede che ti mando. Tu parlerai alla mia mamma, tu la consolerai se sarà possibile, povera vecchia, povera cara mamma. E la zia e mio fratello Luigino. A Marietta dirai che il mio affetto di fratello si ingigantisce in questo momento. Consolatevi: la vita ha di queste improvvise rotture. I tuoi di Modena, la mamma, il babbo, la Cesara in modo particolare. Cesara Tonino e Margherita, mi sono tutti presenti. Dì a Tonino che sarà come se io assistessi al battesimo del suo piccolo. Ricordatemi al caro Rino che abbraccio di gran cuore. Liana, tutto il mio è tuo. Se io fossi vivo per realizzare uno di questi progetti di cui tanto abbiamo parlato, vorrei che la piccola proprietà di Ostiano fosse esattamente divisa fra Luigino e Mariettina.
Così, invece, desidero che tu subentri nella proprietà della quota legittima che ti spetterebbe. I libri sono tuoi, meno qualche ricordo che gli amici più cari hanno desiderio di avere; tua è la casa in tutto quello che è mio, meno ciò che credi di cedere a Mariettina o che lei desidera. Siate anche in ciò due care sorelle. Vi adoro tutti e [...] Tu, Liana, torna dai tuoi non appena ti sarà possibile e vivi con loro. Sei libera nel tuo domani. Vieni soltanto di tanto in tanto sulla mia tomba a portavi uno di quei mazzettini di fiori di campo che tu sapevi così bene combinare.
Addio, debbo salutarti cara e tanto amata. Non mi importa di perdere la vita perché ho avuto il tuo prezioso amore per quasi tre anni ed è stato un gran dono.
Muoio contento di essermi sacrificato per una idea di libertà che ho sempre tanto auspicato.
Sotto la mia firma e sulla fede metto i miei ultimi baci. Tuo per sempre.

Battista

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